Sanja Jovicic ha lavorato come giurista alla Corte europea dei diritti dell’uomo, dove ha esaminato centinaia di ricorsi individuali concernenti i diritti umani, acquisendo un’esperienza chiave sull'applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo nella pratica. Redigendo rapporti ben strutturati, chiari e concisi per le decisioni e le sentenze della Corte, ha dimostrando le sue eccellenti capacità di comunicazione e presentazione in inglese e in francese.
Laureata in giurisprudenza presso la Facoltà di legge dell’Università di Lubiana, discutendo una tesi in diritto internazionale, e acquisendo un master di studi avanzati (LL.M) presso l’Accademia del diritto internazionale umanitario e dei diritti dell’uomo (ADH Gèneve), discutendo una tesi in detenzione incommunicado durante un conflitto armato, Sanja ha approfondito le sue conoscenze del diritto internazionale umanitario e dei diritti dell’uomo.
Dopo aver passato l’esame di Stato per Avvocato, in Slovenia nel 2007, ha svolto per due anni il lavoro di Giurista nella Sezione penale del Tribunale di Capodistria. In questo ruolo ha trattato casi e redatto decisioni e sentenze nell’ambito del diritto penale interno. Nello stesso tempo ha lavorato come traduttrice freelance per la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE). Successivamente si è impegnata come giurista assistente pro-bono presso l’Assistenza delle Nazioni Unite ai processi dei Khmer rossi (UNAKRT) in Cambogia.
Dal 2016 lavora all’Accademia del diritto europeo (ERA) come direttrice di corsi, gestendo progetti relativi alla formazione di magistrati e avvocati sui diritti fondamentali, sui diritti delle persone con disabilità e sulla procedura davanti alla CGUE, in collaborazione con diverse organizzazioni internazionali e nazionali (ONU, EDF, EFC, scuole giudiziarie e associazioni di avvocati europee). Gli eventi di maggior successo organizzati da Sanja includono i seguenti argomenti: la Carta europea dei diritti fondamentali, la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, l’accesso alla giustizia, la libertà di espressione e di religione, il discorso d'odio, l’intelligenza artificiale, la protezione degli «informatori - whistleblowers» e i diritti umani in tempi del COVID-19.
Lingue di lavoro: italiano, inglese, francese, sloveno, serbo-croato, spagnolo (elementare)

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